FED – La svolta accomodante.
I recenti dati statunitensi hanno spinto la Fed su una rotta più accomodante. I dati del rapporto sull’occupazione di agosto si sono dimostrati leggermente in calo, con 235 mila posti di lavoro non agricoli effettivi contro i 733 mila previsti. I dati deboli sull’occupazione confermano il quadro di rallentamento previsto da altri indicatori statunitensi, come i numeri ADP o gli indici ISM. La debolezza è particolarmente concentrata nei settori di riapertura, suggerendo un certo impatto causato dalla variante Delta. I dati fiacchi rendono più facile per la Fed difendere una posizione accomodante. A Jackson Hole, le osservazioni di Powell sono state caute, limitando qualsiasi inasprimento ai buoni progressi nei mercati del lavoro e anticipando i rialzi ben dopo l’inizio del tapering. Nel contesto attuale, i carry trade hanno vento in poppa per altri mesi. Pensiamo che un annuncio per novembre/dicembre sul tapering sia ancora possibile, dato che la debolezza del mese scorso deve essere contrastata con sei mesi di buoni dati, i segnali di inflazione rimangono alti e le preoccupazioni della variante Delta sono temporanee. Invece la guidance sui tassi rimarrà ancora accomodante almeno fino a fine anno.
Cina – Stessi problemi, metodo diverso.
In Cina, la posizione del governo su internet, immobiliare e altri settori rimane poco chiara, e quindi il sentiment del mercato rimane debole. Il Purchasing Managers Index (PMI) manifatturiero di agosto si è rivelato debole e alcune inadempienze nel settore immobiliare sembrano ora più probabili. Come discusso nel nostro ultimo Silver Bullet, la Cina sta tentando un tipo di politica a lungo termine diverso rispetto ai governi occidentali. Invece di fare affidamento sul debito, sul denaro facile e su una società diseguale, Xi sta cercando attivamente di riequilibrare il modello di sviluppo verso il consumo e lontano dal credito e dalle imprese. Dato che la politica è meno un vincolo rispetto alle controparti occidentali, l’implementazione di questo nuovo modello ha costi inferiori. Questo ha implicazioni macro positive (tassi e valute), ma a volte può danneggiare gli investitori nel credito. A breve termine, vediamo la crescita della Cina e il potenziale ulteriore allentamento come un driver chiave dei mercati nei prossimi mesi.
Geopolitica – Guai in vista.
Prevediamo un fine anno con rischi geopolitici in aumento. Il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan e il cambio di governo non hanno innescato volatilità del mercato, ma cambiano lo status quo regionale, che a sua volta può aumentare l’incertezza in seguito. I grandi attori regionali (Cina, Iran, Russia, Pakistan e Stati del Golfo) dovranno chiarire la loro posizione nei confronti del nuovo governo e potrebbero reagire in modi diversi ai profondi cambiamenti di governance che probabilmente vedremo. Inoltre, il Paese continuerà a vedere l’esodo della popolazione, con l’aumento delle richieste di asilo nei Paesi confinanti. Infine, l’uscita degli Stati Uniti dà luce verde per iniziative simili in un’area tradizionalmente calda. Restiamo cauti in merito al rischio geopolitico dell’Asia centrale e pensiamo che potrebbe essere una potenziale fonte di rischio di mercato nel prossimo futuro.
BCE – Tenere la rotta.
Giovedì prossimo, le possibilità di un grande cambiamento di rotta nella politica monetaria della BCE sono scarse. La discussione sul mercato è stata dominata dal potenziale per un piccolo taglio agli acquisti del PEPP. Mentre qualche alterazione è possibile, sembra improbabile vedere un grande cambiamento in questa fase e la BCE non enfatizzerà le possibili variazioni del piano con mosse audaci. La riunione porterà pochi cambiamenti nella posizione monetaria. Le domande principali rimarranno la forward guidance sugli acquisti ed eventuali rialzi dei tassi, la fine del programma PEPP a marzo 2022 e la misura della “sostituzione” in APP (Asset Purchase Program). Probabilmente non avremo risposte definitive, ma l’equilibrio tra una riunione più o meno accomodante dipenderà dalla presa di posizione su questi argomenti. Un dibattito è chiaramente in corso all’interno del comitato, come risulta dai recenti commenti di Holzmann (falco), Villeroy (neutrale) e Stournaras (accomodante). Anche la svolta accomodante della Fed non aiuta, poiché la BCE non è pronta a guidare una svolta poco accomodante tra le banche centrali. I tassi europei hanno recentemente iniziato a guidare il movimento dei tassi globali, suggerendo che il mercato sta dando peso alla possibilità di una stretta anticipata.

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