Ahead of the Curve | Venerdì 10 dicembre 2021

Ahead of the Curve | Venerdì 10 dicembre 2021

Variante Omicron: oscillazioni a breve termine del mercato
Sebbene il settore finanziario fosse prevedibilmente debole a seguito della scoperta di Omicron, e permanga incertezza sulle potenziali ramificazioni della nuova variante, ci confortiamo del fatto che 1) la pericolosità non sembra essere superiore (e potrebbe essere inferiore) rispetto alle precedenti varianti, 2) i primi dati suggeriscono che le vaccinazioni dovrebbero essere almeno in qualche modo efficaci nel ridurre al minimo il rischio di ricoveri ospedalieri, in particolare grazie ai richiami, 3) lockdown veri e propri sono estremamente impopolari e probabilmente rappresentano l’ultima spiaggia per la maggior parte dei governi e 4) anche con i lockdown, i dati dell’Università di Oxford e di Eurostat suggeriscono che la sensibilità della crescita economica ai lockdown è drasticamente diminuita rispetto al 2020. Ciò che forse è più degno di nota per noi è che nonostante la nuova incertezza diffusa nei mercati dalla variante, la Fed ha portato avanti la sua nuova politica aggressiva, con il presidente Powell e molti altri leader chiave che hanno finalmente riconosciuto che l’inflazione non è semplicemente un problema temporaneo. Ciò ha appiattito la curva, come ci saremmo aspettati, con le aspettative di inflazione a lungo termine che sono state ridotte da una Fed più concentrata sulla lotta all’inflazione di quanto si pensasse in precedenza. Tutto ciò ha lasciato le curve dei tassi forward significativamente più alte rispetto a tre mesi fa non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa e persino nel Regno Unito (nonostante la decisione, nella scorsa riunione di novembre, della Bank of England di attendere prima di rialzare dei tassi). Come abbiamo discusso in passato, questo è un fattore chiave per i profitti delle banche e lo vediamo come un potente vento a favore per il continuo aumento degli utili.

Nuovo business plan di UniCredit: presentazione col botto
L’amministratore delegato di UniCredit Andrea Orcel ha presentato il nuovo piano industriale della banca fino al 2024, con un percorso credibile per raggiungere un Return On Tangible Equity (ROTE) del 10%, compensando gli azionisti durante questo periodo con il 65% della capitalizzazione di mercato della banca. L’obiettivo di redditività e il livello di rendimento del capitale sono stati ben oltre il 50% superiori alle aspettative del mercato, portando le azioni in rialzo del 10% nella giornata dell’annuncio del nuovo piano. I punti focali del piano aziendale riguradano un aumento dei ricavi del 6% guidato dalle commissioni, una diminuzione del 5% della base di costo al netto degli investimenti previsti nella tecnologia informatica, oltre ad una riallocazione del capitale lontana da linee di business poco redditizie. Un piano aziendale ambizioso di questa natura rientrava nelle nostre aspettative, basate sulla precedente esperienza di Orcel nel rivoluzionare l’investment bank di UBS – e crediamo che il suo successo in UBS lasci intendere la credibilità sulla riuscita di questo piano. Anche dopo la forte reazione del mercato, il titolo tratta ancora a solo 0,55 volte il multiplo Price to Tangible book: vediamo un potenziale rialzo vicino al 100% da questi livelli dal momento in cui Orcel esegue il piano e i rendimenti ricorrenti del 13% per gli azionisti (inclusi dividendi e riacquisti) diventano realtà.

Il CEO di Citizens Financial parla alla conferenza sui finanziari USA
Il CEO di Citizens Financial, Bruce Van Saun, ha parlato a una conferenza sui finanziari negli Stati Uniti, evidenziando diversi fattori chiave. La società è in procinto di concludere tre acquisizioni – JMP Securities, Investors Bancorp e le filiali di New York di HSBC – guidando la crescita idiosincratica degli utili. Le prospettive per la crescita nei prestiti rimangono solide, con un utilizzo della linea commerciale del 31% sul portafoglio totale rispetto al 38% storico, evidenziando la capacità di crescita nella ripresa dell’attività aziendale. Inoltre, Citizens offre una sensibilità superiore alla media all’aumento dei tassi di interesse, con un innalzamento di 100 punti base nella curva che determina un aumento del 19% degli Earnings Per Share (EPS), rispetto a una media del 13% per le grandi banche statunitensi. Infine, mentre la maggior parte delle banche statunitensi con sensibilità ai tassi attualmente scambia ad un premio sulle valutazioni, Citizens continua a scambiare a sconto rispetto al settore, con il multiplo sugli utili del 2023 pari a 10x: vediamo almeno il 20% di rialzo nel breve termine solo per arrivare a trattare più vicino alle valutazioni di un settore sensibile ad una variazione dei tassi, che potrebbe avvenire a stretto giro con una Fed che continua nella sua virata da falco.

Per ulteriori informazioni su Algebris e i suoi prodotti o per farsi inserire nella lista di distribuzuione, si prega di contattare il dipartimento Investor Relations all’indirizzo algebrisIR@algebris.com. Gli articoli passati sono disponibilii sul sito Algebris Insights

Qualsiasi opinione espressa è quella di Algebris, non costituisce un’affermazione di fatto, è soggetta a modifica e non rappresenta consulenza in materia di investimenti.

Nessun affidamento può essere riposto, per alcun motivo, sulle informazioni e opinioni contenute nel presente documento né sulla loro accuratezza o completezza. Nessuna dichiarazione, garanzia o impegno, espresso o implicito, è fornito in merito all’accuratezza o completezza delle informazioni o opinioni contenute in questo documento da parte di Algebris Investments, dei suoi membri, dipendenti o affiliati, e nessuna responsabilità è assunta da tali soggetti riguardo all’accuratezza o completezza di tali informazioni o opinioni.

© Algebris Investments. Algebris Investments è il nome commerciale del Gruppo Algebris.