GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 11 aprile 2022

GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 11 aprile 2022

Elezioni francesi – Macron “en marche“, ma non è ancora finita.
Il primo turno delle elezioni presidenziali francesi mostra un risultato non troppo lontano dai sondaggi, ma lascia la partita ancora aperta per il ballottaggio finale. Macron ha preceduto Marine Le Pen con uno scarto di 4 punti percentuali (27% a 23%), meno rispetto a quanto suggerito dai sondaggi una settimana fa. I due sfidanti parteciperanno, quindi, al ballottaggio che si terrà il 24 aprile. Mélenchon ha sorpreso, ottenendo un solido 22%, a solo un punto percentuale di distanza dalla Le Pen. La maggior parte dei candidati minori ha già espresso il proprio sostegno a Macron in vista del secondo turno, ad eccezione di Mélenchon, che ha suggerito di non votare per Le Pen senza tuttavia sostenere direttamente il suo avversario. Nel complesso, il voto di Mélenchon si preannuncia molto importante per il secondo turno. Dalla sua campagna elettorale, caratterizzata da un atteggiamento di sinistra ma focalizzata sul sociale, non risulta chiaro se il suo elettorato rimarrà di sinistra (Macron) o propenderà verso le questioni sociali (Le Pen). Secondo le nostre ipotesi, la probabilità di una vittoria di Macron è scesa dal 90% di una settimana fa a circa il 76% attuale, mentre i sondaggi del secondo turno si sono stretti a favore della Le Pen.

In termini politici, Le Pen ha riorientato i propri contenuti: da una posizione antieuropea e anti-immigrazione ad un approccio bottom-up e orientato alla politica fiscale. La sua elezione rappresenterebbe un ulteriore shock per i mercati, sia poiché la disciplina fiscale sarà più rilevante in un contesto di tassi elevati, sia perché Le Pen sarebbe considerata inaffidabile sul fronte europeo considerando i suoi trascorsi. Inoltre, un passo indietro di Macron genererebbe ampia incertezza sulla leadership europea alla luce della recente transizione politica in Germania e delle elezioni italiane del 2023, dove la destra sembra ampiamente in vantaggio. I mercati appaiono abbastanza a proprio agio con gli attuali sondaggi, con gli spread dei paesi periferici resilienti nel contesto di rischio globale e le azioni europee ritornate ai livelli pre-bellici. Sebbene improbabile, una vittoria della Le Pen non è impossibile e rimane un rischio di coda chiave per i mercati nel prossimo mese.

Banche centrali – Avanti tutta.
I verbali della Fed e della BCE, pubblicati la scorsa settimana, continuano a prospettare una stretta monetaria più marcata. Tramite i propri verbali, la Fed ha annunciato l’avvio di una riduzione del bilancio, che inizierà a maggio con un calo di $95 miliardi al mese. A questo ritmo, la FED ridurrà il suo bilancio del 50% nei prossimi tre anni, per giungere a circa $6 trilioni. I verbali della BCE hanno delineato un impegno a porre fine all’APP (Asset Purchase Programmes) entro l’estate. Tuttavia, tale obiettivo si riferiva alla riunione del 9 marzo, prima che divenisse chiaro che la guerra in Ucraina sarebbe continuata a lungo. Di conseguenza, la riunione di questo giovedì fornirà maggiori informazioni circa le potenziali azioni di politica monetaria dei prossimi mesi. Riteniamo che la BCE cercherà di mostrarsi hawkish, visto che l’inflazione dell’Eurozona a marzo ha mostrato un aumento dell’1% rispetto alle ultime proiezioni. Tuttavia, una recessione tecnica nel terzo trimestre è ora una chiara possibilità, motivo per cui l’atteggiamento della BCE dovrà essere sufficientemente ambiguo da lasciare aperta la possibilità di una riduzione più lenta degli acquisti e un successivo aumento dei tassi. Il mercato dei tassi continua a salire, con i Treasuries americani e i Bund tedeschi che sono aumentati rispettivamente di 35 pb e 25 pb nel solo mese di aprile. Nei prossimi mesi è possibile che si verifichino alcuni picchi inflattivi a livello locale, ma i tassi reali rimangono negativi nella maggior parte dei mercati sviluppati, con le aspettative di inflazione per il 2023 ben al di sotto sia dei sondaggi che dei livelli spot. Crediamo che permarrà un mercato ribassista per i tassi d’interesse per la maggior parte di quest’anno, con le curve long-end che saranno le prossime a cedere.


Algebris Investments’ Global Credit Team

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