GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 30 maggio 2022

GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 30 maggio 2022

Cina – Il premier Li segnala stimoli in arrivo.
La scorsa settimana il premier Li ha tenuto una conferenza a cui hanno partecipato oltre 100mila funzionari governativi. Li ha prospettato uno scenario molto cupo per l’economia cinese, che ha scatenato le voci di mercato su un potenziale stimolo. I media locali ipotizzano un potenziale pacchetto di stimoli da 4 trilioni di RMB ($600 miliardi), che in termini assoluti equivale al pacchetto post-Lehman. Considerando che il volume dell’economia cinese è ormai triplicato rispetto al 2008, lo stimolo sarebbe pari solo al 3,5% del PIL. Si tratta, comunque, di una cifra significativa e di un’inversione di tendenza rispetto alla politica restrittiva degli ultimi 18 mesi. Sebbene non sia chiaro come verrebbe finanziato questo stimolo, gli stessi media locali hanno parlato di “grandi emissioni tramite LGB (Local Government Bond) e CGB (ChinaBond Government Bond) speciali” e di “monetizzazione fiscale”. In definitiva, se tale pacchetto dovesse passare, sarebbe positivo per i growth asset, tra cui il petrolio, i tassi e gli asset rischiosi in generale.

USA – I dati segnalano debolezza, ma non una recessione.
Dopo i numeri molto deboli di Target e Walmart, Macy’s ha pubblicato risultati che mostrano una situazione dei consumatori migliore. I dati di Macy’s sono stati relativamente solidi, sostenuti dalle vendite di abbigliamento sportivo e di lusso. Allo stesso modo, i volumi di vendita delle abitazioni statunitensi, pur continuando a diminuire rispetto ai massimi del 2020, sono rimasti in linea con le medie storiche e ben al di sopra dei livelli di recessione. A nostro avviso, sebbene l’economia statunitense sia certamente più debole rispetto al 2021, i dati suggeriscono che una recessione non è imminente. Di conseguenza, continuiamo a prevedere che la Fed manterrà il suo atteggiamento da falco almeno fino alla fine dell’anno.

Inflazione europea – Il mercato si aspetta una moderazione.
I dati sull’inflazione europea saranno pubblicati questa mattina e il mercato si aspetta un leggero rallentamento rispetto ad aprile. Tuttavia, le prime rilevazioni della Spagna e della regione tedesca della Renania Settentrionale-Vestfalia hanno indicato il persistere di pressioni inflazionistiche, con l’inflazione di maggio superiore a quella di aprile. L’interrogativo principale per i mercati è la velocità con cui la BCE procederà al rialzo dei tassi e dove si posizionerà il tasso di policy entro la fine dell’anno. Il Presidente della BCE Lagarde ha segnalato la possibilità che i tassi siano in “territorio positivo” entro la fine del terzo trimestre. Il dibattito principale tra gli economisti è se un rialzo dei tassi nell’UE sia giustificato, in quanto, a differenza degli Stati Uniti, l’inflazione dell’UE è prevalentemente guidata dal lato dell’offerta, con un significativo rallentamento del mercato del lavoro. In ultima analisi, riteniamo che la BCE debba almeno portare i tassi al di sopra dello 0, dato che la politica monetaria ultra-accomodante non è più giustificabile e in modo tale che la BCE abbia alcuni strumenti per combattere le crisi future.


Algebris Investments’ Global Credit Team

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