GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 15 maggio 2023

GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 15 maggio 2023

Il tetto del debito degli Stati Uniti – Showtime.
Si avvicina la scadenza per un accordo sul limite del debito degli Stati Uniti: repubblicani e democratici devono trovare un accordo entro i primi di giugno. Nell’ultima settimana i toni politici si sono stemperati, suggerendo il desiderio di raggiungere un compromesso. Un aumento del limite di indebitamento sembra più probabile di un rinvio della discussione a settembre, ed è lo scenario più rialzista, in quanto sospenderebbe la discussione per un periodo relativamente lungo. I CDS USA si attestano a 160 pb, in linea con alcuni mercati emergenti di alta qualità. Gli investitori stanno pertanto creando una probabilità relativamente alta di un incidente tecnico, e quindi ci aspettiamo una ripresa degli asset di rischio nelle prossime due settimane, se le discussioni tra le parti continueranno sulla strada giusta.

Turchia – Il vento del cambiamento si allontana.
Il primo round delle elezioni presidenziali in Turchia si è concluso con una forte riaffermazione del Presidente Erdogan, con circa il 50% dei voti, contro il 44% per il candidato rappresentante dell’opposizione. Il risultato è stato una sorpresa, dato che i sondaggi suggerivano una vittoria dell’opposizione. Mentre lo scrutinio dei voti è ancora in corso, sembra improbabile che Erdogan vinca al primo turno. La presidenza sarà quindi determinata dal ballottaggio del 28 maggio. La posizione del terzo candidato, Sinan Ogan, sarà fondamentale per determinare il risultato. Tuttavia, i numeri del primo turno suggeriscono che la vittoria del candidato in carica è ora l’ipotesi di base. Nella mattinata di lunedì gli asset turchi hanno subito un’aggressiva svalutazione, con la protezione contro il fallimento del Paese in rialzo di 100 pb e il mercato azionario in calo del 10%. Riteniamo che il proseguimento del regime significhi una continuazione delle politiche non ortodosse che hanno caratterizzato gli ultimi anni, con la differenza che il punto di partenza in termini di fondamentali è ora più debole rispetto a tre anni fa. Pertanto, riteniamo relativamente alte le probabilità di una crisi della bilancia dei pagamenti nei prossimi anni e rimaniamo negativi sulla traiettoria economica del Paese.

Inflazione statunitense – In calo.
L’inflazione statunitense relativa al mese di aprile è aumentata dello 0,4% su base mensile ed è scesa a 4,9% su base annua. L’inflazione core rimane elevata, al 5,5%. I dati si sono dimostrati in linea con il consenso, con l’inflazione complessiva leggermente più bassa. Le auto usate hanno registrato un mese insolitamente forte, il che significa che le altre componenti sono risultate deboli. Il tasso di inflazione dei beni rifugio continua a rallentare e ora si attesta su un valore mensile dello 0,4%, la metà di quello registrato alla fine del 2022. Il dato è complessivamente contenuto e legittima la nuova posizione neutrale della Federal Reserve. Successivamente ai dati di aprile, la probabilità per un eventuale rialzo in estate si è abbassata. Ci aspettiamo che l’inflazione continuerà a scendere nel 2023, ma rimarrà a livelli elevati, con un’inflazione core che non scenderà al di sotto del 3% nei prossimi 12 mesi. Di conseguenza, i tagli che il mercato prevede a partire dall’estate ci sembrano eccessivi.


Algebris Investments’ Global Credit Team

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