Cina – Risultati più deboli, valuta più debole
I dati cinesi stanno rallentando, i PMI (Purchasing Managers’ Index) sono piuttosto deboli, i dati sul credito e l’inflazione deludono per il momento la prospettiva di riapertura. Inoltre, continuano i deflussi di capitale e gli investitori esitano a investire in un contesto macroeconomico non ancora definito, con una politica monetaria potenzialmente più favorevole e con tensioni geopolitiche in corso.  USD-CNH ha oltrepassato la quota di 7,0 la scorsa settimana, rendendo possibile un’ulteriore debolezza del CNH fino a 7,30 e una potenziale azione della PBoC (The People’s Bank of China), sia attraverso tassi più bassi che con interventi sulle valute.

Mercati – La recessione è il nuovo scenario
Il sentiment degli investitori rimane ribassista, in quanto le aspettative di crescita degli EPS (Earnings per share) sono vicine ai minimi, le allocazioni in liquidità rimangono elevate e l’ottimismo della Cina si stempera, secondo l’indagine di BofA sui gestori di fondi globali. Nonostante il rallentamento, i dati storici statunitensi hanno ben resistito, mentre le statistiche di Empire Manufacturing o NY Fed Services Business Activity sono risultate più negative. In questo contesto, riteniamo interessanti i titoli finanziari con fondamentali solidi, aziende che operano in settori resilienti come quello delle comunicazioni e il debito sovrano degli Emerging Markets per quelle economie che hanno margine per tagliare i tassi qualora dovessero manifestarsi tassi reali elevati.