Anteprima della Fed – Approccio hawkish
Mercoledì la Fed dovrebbe mantenere i tassi stabili al 5,5%, ma con un orientamento restrittivo. Le loro proiezioni aggiornate continueranno probabilmente a prevedere un ulteriore rialzo nel 2023, una crescita più elevata nel 2023/24 ma un’inflazione pressoché invariata. La scorsa settimana i dati sull’attività degli Stati Uniti hanno continuato ad essere solidi, con un miglioramento delle vendite al dettaglio e della produzione industriale, e con l’indice Empire Manufacturing che è tornato in territorio positivo di oltre 20 punti. Il CPI di agosto è salito al 3,7% dal 3,2% su base annua, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, ma le componenti più sensibili, come gli affitti, hanno continuato a scendere dallo 0,5% allo 0,4% su base mensile.
Revisione della BCE – Rialzo dovish
La BCE ha probabilmente effettuato l’ultimo rialzo di questo ciclo, aumentando i tassi di 25 pb al 4%. Le proiezioni aggiornate hanno mostrato un rallentamento della crescita e dell’inflazione di fondo, mentre l’inflazione nominale nel 2024 è stata rivista al rialzo a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia. I tassi hanno registrato un forte rialzo, per poi invertire la rotta il giorno successivo, quando i falchi hanno discusso di possibili ulteriori rialzi o riduzioni del bilancio. I dati PMI di venerdì saranno il prossimo ostacolo fondamentale per la BCE per capire quanto l’attività possa ulteriormente deteriorarsi e se la prossima discussione debba riguardare piuttosto i tagli dei tassi che i rialzi.
Banche centrali globali – Manovre su diversi fronti
La BoE probabilmente aumenterà i tassi di 25 pb al 5,5% a seguito di dati generalmente più morbidi, anche se a livelli ancora molto elevati (ad esempio, crescita dei salari ancora >8%, inflazione dei servizi ancora >7%). Dall’altra parte dello spettro, la BCB brasiliana probabilmente taglierà i tassi di 50 pb al 12,75% e in seguito avrà spazio per fare di più, dato che l’inflazione si attesta solo al 4,61% a/a nell’ultimo dato IPCA. La BoJ rimane bloccata tra i tassi negativi e la debolezza dello yen, contro il quale Ueda probabilmente spingerà per tenere sotto controllo un ulteriore deprezzamento. I tassi saranno mantenuti invariati almeno fino alla fine dell’anno o al 1° trimestre del 2024, e non si prevede un ulteriore aggiustamento dell’YCC (Yiedl Curve Control) prima di ottobre.

Algebris Investments’ Global Credit Team
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