Virus – Mai una tregua.
Durante il fine settimana, il Regno Unito ha imposto restrizioni più severe a causa di un improvviso aumento dei casi. L’aumento è dovuto a un nuovo ceppo di Covid che, secondo gli esperti, si trasmette più velocemente. Nonostante il vaccino sembri funzionare anche su questa mutazione, nei prossimi mesi aumenteranno più del previsto le restrizioni sugli spostamenti in Europa. È quindi probabile che le aspettative ottimistiche sulle quali stava puntando il mercato vengano ritardate.
Fed – Nessun regalo di Natale.
La Federal Reserve si è astenuta dall’ampliare ulteriormente gli interventi di politica monetaria nella sua ultima riunione del 2020. La scorsa settimana, il Federal Open Market Commitee (FOMC) ha scelto di non estendere la scadenza media degli asset acquistati, mantenendoli principalmente sulla parte iniziale della curva. Le previsioni economiche sono diventate più positive per il 2021, ma la guidance rimane accomodante a lungo termine. Mentre le banche centrali sono ben lungi dal mettere in atto una politica monetaria restrittiva, il 4° trimestre del 2020 potrebbe aver rappresentato il picco della politica monetaria accomodante. I tassi a lungo termine possono quindi finalmente avere un graduale rialzo rispetto ai livelli attuali, soprattutto se la prima metà del 2021 mostrerà un marcato rimbalzo dell’attività economica.
Brexit – Nessun accordo all’orizzonte.
Il Regno Unito non ha rispettato la scadenza imposta dal Parlamento Europeo per un accordo sulla Brexit (20 dicembre). Le discussioni continueranno quindi probabilmente durante la settimana e potenzialmente anche dopo Natale, con la possibilità di un hard Brexit che sale di giorno in giorno. In concomitanza con le notizie negative sul virus dal Regno Unito, i ritardi suggeriscono un ulteriore sconto sugli asset britannici verso fine anno.
USA – Habemus stimolo fiscale.
Nel pomeriggio di domenica, i leader del partito degli Stati Uniti hanno finalmente raggiunto un accordo sul piano Covid. Le nuove proposte di legge verranno votate al Congresso lunedì. Il piano dovrebbe implementare di 900 miliardi di dollari l’azione fiscale, concentrandosi soprattutto sull’occupazione e sul sostegno alle piccole imprese. Anche se questo è chiaramente positivo, i mercati prezzavano già le possibilità di nuovi stimoli. Il pacchetto potrebbe comunque sostenere gli asset statunitensi rispetto a quelli europei, soprattutto in considerazione dell’improvviso aumento delle restrizioni nel Regno Unito e in parte del continente.

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