GLOBAL CREDIT BULLETS | lunedì 26 aprile 2021

GLOBAL CREDIT BULLETS | lunedì 26 aprile 2021

Banche centrali – I primi falchi fanno breccia nella linea.
Cominciamo ad avere qualche falco tra le prime Banche Centrali, mentre altre restano indietro. Sono le banche centrali dei Paesi produttori di petrolio a guidare il cambiamento: il Canada ha iniziato il tapering, la Russia ha aumentato i tassi e gli economisti si aspettano che la Norvegia segua l’esempio nel corso dell’anno. La BCE è rimasta attendista la scorsa settimana, parlando in modo ottimistico sull’economia cercando di non apparire aggressiva. Per la Fed, gli analisti si aspettano che il tapering inizi dopo la seconda metà del 2022, mentre i mercati assegnano attualmente una probabilità del 70% per un aumento dei tassi entro la fine del 2022. Per la riunione del FOMC di mercoledì non ci aspettiamo alcun cambiamento di politica.

Rialzi fiscali negli Stati Uniti – L’imposta sulle plusvalenze contro le disuguaglianze.
Tra le proposte fiscali per finanziare la legge sulla spesa per le infrastrutture, Biden ha ora proposto di raddoppiare le tasse sulle plusvalenze per gli investitori americani – sfidando l’insurrezione dei più ricchi d’America. Nel tentativo di ridurre le disuguaglianze, aliquote fiscali più alte, combinate con una normalizzazione della politica monetaria, smorzano materialmente le prospettive per le azioni USA, anche perché gli investitori che si trovano ad affrontare tasse più alte sulle plusvalenze potrebbero decidere di ritirare i guadagni dopo il forte rally delle azioni USA dallo scorso marzo. Dopo il piano di stimolo da 1,9 miliardi di dollari e la futura legge sulle infrastrutture, quest’ultima mossa di Biden conferma la sua determinazione a dare seguito agli impegni della sua campagna, questa volta chiedendo tasse più alte ai più abbienti. Crediamo che, in un’ottica di lungo periodo, queste misure siano un passo importante per ridurre le disuguaglianze, migliorare la produttività e aumentare l’inflazione.

Indagine della BCE sul credito bancario – Segnali contrastanti.
L’indagine sui prestiti bancari (BLS) della scorsa settimana ha mostrato che le condizioni di credito nell’area euro si sono inasprite nel 1° trimestre, sebbene in maniera inferiore non solo rispetto al 2020 ma anche rispetto alle attese, riflettendo gli elevati rischi di incertezza e le preoccupazioni sulla capacità di credito dei mutuatari. Tuttavia, nel 2° trimestre sono meno le banche che si aspettano un inasprimento degli standard di credito e, cosa più importante, la domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie dovrebbe aumentare considerevolmente. Il BLS è uno dei pochi parametri concreti che la BCE usa per spiegare la sua definizione “olistica” e “sfaccettata” di condizioni finanziarie. Al fine di valutare le decisioni politiche della BCE, questo sondaggio rimane, per noi, un punto chiave.

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