Stati Uniti – Focus sui dati CPI e sulle vendite al dettaglio
Questa settimana sono in programma i dati più importanti per definire il percorso dei tassi e della politica monetaria fino alla fine dell’anno. Il CPI di martedì dovrebbe scendere al 3,3% dal 3,7% a/a, mentre il dato sull’inflazione core dovrebbe rimanere invariato al 4,1% a/a. Il calo dei prezzi dell’energia porterà ad un abbassamento del dato principale. Gli aggiustamenti stagionali e l’aumento dei prezzi delle auto usate tengono sotto pressione il dato core, ma il calo dei prezzi degli affitti potrebbe bilanciare parte di questo effetto. Il dato di mercoledì sulle vendite al dettaglio è previsto in calo del -0,3% mensile, rispetto al +0,7% del mese scorso, ed è particolarmente importante per valutare eventuali segnali di rallentamento dei consumatori statunitensi.
Titoli del Tesoro statunitensi – L’offerta si gonfia
La scorsa settimana il Tesoro statunitense ha emesso 40 miliardi di dollari di titoli a 10 anni e 24 miliardi di dollari di titoli a 30 anni, ed entrambe le emissioni hanno registrato un calo della domanda. Quella di mercoledì a 10 anni non ha avuto un impatto significativo sui mercati, invece, l’asta a 30 anni è stata oggetto di un forte selloff, che ha spinto i rendimenti a 30 anni fino a +20 pb nell’arco della giornata. L’elevato deficit fiscale degli Stati Uniti implica che l’emissione di Treasury rimarrà elevata nei prossimi mesi e anni, il che rappresenta un rischio noto ma che probabilmente peserà sui mercati obbligazionari.
Mercati del credito – Forti e in salute
La scorsa settimana si è assistito a un’ondata di emissioni del credito nei settori corporate, finanziario e mercati emergenti. Secondo JP Morgan, le società Investment Grade e i titoli finanziari hanno emesso 45 miliardi di dollari e 18 miliardi di euro, mentre gli emittenti High Yield hanno emesso 8 miliardi di dollari e 2 miliardi di euro. Riteniamo che questo sia un timido segnale di normalizzazione dei mercati del credito dopo un periodo di forte volatilità dei tassi, e che segnali un’ampia offerta che era stata bloccata. Le emissioni sono state adeguatamente assorbite, dato che la maggior parte delle operazioni sono state sottoscritte in eccesso e sono state negoziate al rialzo dopo l’emissione. In particolare, UBS ha raccolto 3,5 miliardi di dollari con due AT1 per la prima volta dopo l’acquisizione di Credit Suisse. Tra le nuove emissioni dei mercati emergenti, 2,5 miliardi di dollari di debito sovrano della Colombia su due tranche, oltre a Bulgaria, Uruguay, Turchia, Costa Rica e Indonesia.

Algebris Investments’ Global Credit Team
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