Inflazione USA: persistente.
L’inflazione di aprile, pari all’8,3%, ha segnato un rallentamento rispetto all’8,5% di marzo. Tuttavia, il dato di aprile è stato ancora superiore alle aspettative dell’8,1% e ha dimostrato la natura vischiosa degli attuali trend inflazionistici, con i servizi e le componenti core (alloggio, tariffe aeree) che rimangono elevati. La Fed ha continuato a segnalare un rialzo di 50 punti base nei prossimi mesi, ma ha minimizzato la necessità di un rialzo di 50pb. Prevediamo che l’inflazione rimarrà al di sopra del 5% fino alla fine dell’anno, giustificando così il mantenimento da parte della Fed di una posizione finanziaria restrittiva almeno fino alla fine dell’anno.
BCE: rialzi già a luglio.
Christine Lagarde ha indicato che il programma di acquisti potrebbe terminare a giugno, seguito da un rialzo dei tassi solo poco dopo. Il membro del consiglio direttivo della BCE, Holzmann, ha ribadito l’idea di 3 rialzi quest’anno. A differenza degli Stati Uniti, l’inflazione europea è ancora perlopiù guidata dall’energia, il che ha permesso alla BCE di mantenere un atteggiamento dovish nonostante un’inflazione superiore alla media. Tuttavia, con un’inflazione persistente, anche le previsioni di crescita più ribassiste al di sopra dell’1,2% nel 2022 e l’euro ai minimi storici, la BCE appare ora in ritardo rispetto alla curva e ci aspettiamo che aumenti 2-3 volte quest’anno.
Brexit: una distrazione.
Il premier Johnson ha ventilato l’idea di strappare il Protocollo per l’Irlanda del Nord, un elemento chiave dell’accordo sulla Brexit. Il premier ha probabilmente scelto di farlo per distrarre dal problema principale del Regno Unito: la crisi del costo della vita. La Bank of England (BoE) ha accumulato un incredibile ritardo nell’affrontare l’inflazione. La crisi del costo della vita sta colpendo un numero crescente di britannici, con un recente sondaggio che riporta che 2 milioni di persone non possono permettersi di mangiare ogni giorno. Ci aspettiamo che la BoE rimanga indietro e che quindi la crisi del costo della vita nel Regno Unito persista. Questo potrebbe rappresentare una sfida per le imprese britanniche, soprattutto per quelle esposte al consumo. Rimaniamo quindi ribassisti sulla sterlina e sugli asset britannici.

Algebris Investments’ Global Credit Team
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