GLOBAL CREDIT BULLETS | lunedì 19 aprile 2021

GLOBAL CREDIT BULLETS | lunedì 19 aprile 2021

Rischio geopolitico – Russia e Cina stuzzicano la pazienza degli USA?
Le tensioni di Cina e Russia contro gli USA si stanno intensificando, mettendo alla prova la nuova amministrazione Biden. Le ultime settimane, dopo anni di tensioni economiche, dimostrano che queste frizioni potrebbero tradursi in un ulteriore conflitto tecnologico e potenzialmente militare. Le recenti accuse di hacking e l’interdizione del 5G di Huawei da parte degli Stati Uniti evidenziano tutto il potenziale rischio legato al fatto che le forniture di semiconduttori si trovino in Cina o nelle vicinanze ed esaltano il valore strategico di Taiwan, dove la Cina ha recentemente posizionato una serie di navi da guerra. Allo stesso tempo, nonostante le recenti sanzioni, la Russia continua ad aumentare le truppe vicino al confine con l’Ucraina. Crediamo che un’escalation di rischi geopolitici potrebbe verificarsi nei prossimi mesi, dato che Cina e Russia insieme continuano a mettere alla prova la pazienza della nuova amministrazione Biden.

Next Generation EU Recovery Fund – Un (piccolo) passo nella giusta direzione.
A seguito dell’approvazione del piano aiuti da 1900 miliardi di dollari negli Stati Uniti il mese scorso e i discorsi su un ulteriore piano infrastrutturale statunitense più avanti nel 2021, l’attenzione si è ora spostata sul Next Generation EU (NGEU) da 750 miliardi di euro. Per quanto riguarda le tempistiche, i Paesi membri dell’UE hanno tempo fino al 30 aprile per presentare i loro piani nazionali finali, delineando come intendono spendere i fondi UE. Una volta ricevuti, la Commissione avrà fino a 2 mesi per valutarli e raccomandare l’approvazione al Consiglio, che a sua volta ha 4 settimane per approvarli. Quindi, ci aspettiamo che il primo 10% del totale dei fondi venga erogato già nel terzo trimestre, con le prime stime sui primi esborsi che inizieranno a luglio – un anno dopo che l’UE ha concordato l’eccezionale pacchetto. Crediamo che il dispiegamento del fondo NGEU sia un vero passo avanti nella giusta direzione ma, nonostante ciò, rimanga un piccolo passo in lungo percorso. Tuttavia, se avrà successo, crediamo che questo potrebbe servire come un importante catalizzatore verso un’ulteriore integrazione fiscale dell’UE in futuro.

Tassi – Rendimenti periferici elevati.
La settimana scorsa abbiamo visto un forte repricing dei tassi USD, con i rendimenti USA a 30 anni che giovedì sono scesi dello 0,1%. La mossa ha contraddetto i forti dati macro della settimana, ed è stata invece ampiamente guidata da fattori tecnici: gli hedge fund sono stati costretti ad abbandonare i loro short di duration e gli investitori giapponesi hanno acquistato Treasuries USA sin dall’inizio del mese. Parallelamente, la stretta sui tassi e i forti dati macro hanno spinto gli asset più rischiosi in alto e hanno compresso gli spread del credito high yield in USD vicino ai minimi storici del 2,9%. Nei prossimi 1-2 mesi, ci aspettiamo poche notizie in grado di far aumentare i tassi USA, ma continuiamo a credere che i tassi globali siano destinati a salire. In estate, pensiamo che i tassi Euro e, soprattutto, i tassi dei Paesi periferici possano effettivamente aumentare: se la riapertura dovesse andare bene in Europa, i rendimenti seguiranno quelli USA. Se la riapertura venisse invece ritardata, i Paesi periferici saranno costretti ad emettere più debito, giustificando premi al rischio più elevati. Attualmente, i titoli di stato italiani sembrano particolarmente vulnerabili, poichè Mario Draghi ha annunciato che chiederà in prestito altri 40 miliardi di euro, portando il debito pubblico al 160% del PIL quest’anno. Ci aspettiamo che la riunione della BCE di giovedì sarà tranquilla, senza alcun aggiornamento sulle previsioni economiche. Invece, gli investitori si concentreranno sul ritmo di acquisto del PEPP e sulle prospettive economiche più in generale.

Huarong – Troppo grande per fallire?
Le preoccupazioni intorno all’ Asset Manager a partecipazione pubblica cinese Huarong sono cresciute da quando ha annunciato che avrebbe ritardato la pubblicazione dei risultati finanziari all’inizio di aprile, sollevando dubbi sulla solidità finanziaria della società. Con CNY 1.730 miliardi di asset e un prestito da banche di CNY 766 miliardi alla fine del primo semestre del 2020, Huarong è un’istituzione finanziaria di importanza sistemica in Cina. Venerdì, il China Banking and Insurance Regulatory Commission (CBIRC), regolatore finanziario cinese, ha riferito che le operazioni di Huarong rimarranno normali e che la società ha sufficiente liquidità, dando così un primo segnale ufficiale che un default di Huarong è improbabile. In passato, abbiamo visto politici cinesi non salvare completamente le istituzioni indebitate. Pensiamo, quindi, che la liquidità a breve termine sarà salvaguardata, ma gli eccessi di debito a lungo termine potrebbero essere ristrutturati. Gli effetti della debacle di Huarong si sono, infatti, riversati su altri crediti cinesi. Nelle ultime due settimane, le obbligazioni immobiliari high yield si sono allargate di ~40 pb a ~860 pb. Nel complesso, il mercato cinese dei corporate HY può fornire alcune opportunità interessanti, dato lo spread di ~730 pb, rispetto a quello dell’America Latina, per esempio, a ~600 pb.

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