Anteprima Fed e BCE – Resta un orientamento restrittivo
La Fed probabilmente aumenterà i tassi di altri 25 pb mercoledì, portandoli a un range di 5,25-5,50%. L’ultimo studio prevedeva un ulteriore rialzo oltre a questo, e ci aspettiamo che le riflessioni si focalizzino sulla durata dei ritardi della politica, sulla solidità dei recenti dati, sulla probabilità e sulla tempistica di un altro rialzo. Anche la BCE probabilmente aumenterà di 25 pb, arrivando a un tasso del 3,75%. I verbali dell’ultima riunione sono piuttosto dovish e i falchi, come l’olandese Knot, hanno recentemente segnalato la necessità di ulteriori rialzi oltre questa settimana. Nel complesso, entrambe le banche centrali manterranno probabilmente un orientamento restrittivo, ma si concentreranno sulla dipendenza dai dati.
Preview dei dati – PMI, indagine sui prestiti bancari e IPC dell’Eurozona
Oggi escono i PMI, in cui soprattutto i PMI dei servizi hanno recentemente iniziato a indebolirsi – e un continuo indebolimento sarebbe fondamentale per le banche centrali al fine di rallentare. Il consenso prevede che i PMI scendano ulteriormente, ma che i servizi rimangano al di sopra di 50 per Stati Uniti, Europa e Regno Unito. Martedì si terrà l’indagine sul credito bancario della BCE per il secondo trimestre, che mostrerà i progressi della capacità di trasmissione della politica monetaria nell’Eurozona attraverso gli standard di prestito e la domanda di prestiti. Da venerdì in poi si vedranno i dati sull’inflazione dell’Eurozona, a partire da Germania, Francia e Spagna. L’HICP (Harmonised Index of Consumper Prices) della Spagna, all’1,6%, era già al di sotto dell’obiettivo del 2% fissato dalla BCE il mese scorso, e si prevede un leggero aumento all’1,9%, nonostante il previsto -0,4% a livello mensile. Il dato IPCA della Germania dovrebbe scendere al 6,6% dal 6,8%, mentre quello della Francia dovrebbe scendere al 5,2% dal 5,3%. L’Italia e l’aggregato dell’Eurozona seguiranno il 31 luglio.
Inflazione nel Regno Unito – In calo ma ancora elevata
La scorsa settimana l’inflazione del Regno Unito è scesa al 7,9% a/a, in calo dall’8,7% e dello 0,3% al di sotto delle stime del sondaggio. L’inflazione core è scesa leggermente al 6,9% dal 7,1%, e soprattutto l’importante categoria dei servizi è passata dal 7,4% al 7,2%. Le sorprese al ribasso hanno innescato un rally di 30 pb dei tassi britannici, aiutato da un posizionamento molto corto sui tassi che è stato parzialmente annullato. Il Regno Unito rimane una chiara eccezione in termini di livelli di inflazione e le forti vendite al dettaglio di venerdì hanno dimostrato la continua resistenza dell’economia. Tuttavia, il calo dell’inflazione consente alla BoE di rallentare potenzialmente il ritmo dei rialzi il 3 agosto – i mercati valutano 50/50 le probabilità di un intervento di 25 pb contro 50 pb.
Algebris Investments’ Global Credit Team
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