USA – Nessuno stop anticipato agli stimoli.
I funzionari della Federal Reserve nelle ultime settimane hanno affermato di non ritenere opportuno alcun cambiamento imminente nella politica monetaria della banca centrale. Anche se la diffusione dei vaccini procede a un buon ritmo negli Stati Uniti, i funzionari della Fed hanno detto che i tassi di interesse a breve termine rimarranno probabilmente vicino allo zero mentre l’acquisto di obbligazioni dovrebbe continuare per tutto il 2021. Crediamo che i tassi abbiano ancora spazio per aumentare gradualmente per effetto degli stimoli fiscali, ma pensiamo che la FED non inizierà una stretta della politica monetaria prima che il virus sia svanito. A questo proposito, attendiamo con ansia i commenti della FED sull’aumento dei rendimenti dei Treasuries.
BCE – La riunione del non detto.
Giovedì scorso, la BCE ha tenuto una riunione dai toni marginalmente meno morbidi, con parametri politici e acquisti di PEPP a 1,85 trilioni di euro almeno fino a marzo-fine 2022 invariati. La dotazione può essere aumentata o ridotta, a seconda della situazione del virus o delle pressioni inflazionistiche. È interessante notare che la BCE non ha discusso né come l’inflazione possa aumentare, né come il PEPP finirà dopo la pandemia – due domande chiave per tutti gli investitori. A nostro avviso un rientro anticipato dei sostegni è improbabile ma crediamo, invece, che il programma possa essere ulteriormente prolungato, con il conseguente persistere di tassi di interesse profondamente negativi. Nonostante la BCE abbia rifiutato di rispondere direttamente alla domanda, appare più chiaro che una sorta di “controllo” degli spread sia in atto, attraverso la composizione degli acquisti. Alla luce di ciò, grandi divergenze tra i titoli sovrani dell’Eurozona sono improbabili per il momento.
Politica italiana – L’incertezza rimane nonostante il voto di fiducia.
Martedì scorso il governo italiano è sopravvissuto, anche se solo con una maggioranza relativa, al voto di fiducia in Senato. Questo permette all’esecutivo di continuare, ma complica il processo decisionale quando sarà necessaria la maggioranza assoluta per approvare le leggi, come il cruciale voto sull’aumento del deficit. I prossimi passi del premier Conte sono quelli di rafforzare la sua coalizione con una maggioranza più solida ed affidabile. Pertanto, le trattative politiche continueranno nei prossimi giorni. Nel complesso, mentre il rischio di elezioni improvvise è basso, l’Italia rimane con un governo più debole per guidare il Paese durante la pandemia. Pensando alla programmazione del Recovery Plan, questo contesto complica le cose, poiché gli sforzi politici si concentreranno più sulla minimizzazione dell’instabilità piuttosto che sulla pianificazione e l’attuazione delle riforme di lungo termine.
Mercati – Tempo di essere cauti.
I mercati rimangono vulnerabili. Le valutazioni nel credito ed equity sono ai massimi storici, e le misure restrittive continuano ad aumentare, almeno in Europa. In questo contesto, un leggero peggioramento nei dati Covid o nel tono delle banche centrali è sufficiente per una leggera correzione. Di conseguenza, il nostro atteggiamento rimane cauto: riduciamo attivamente le posizioni con alto downside o forte sensibilita’ al mercato, portando il nostro ammontare investito poco sotto il 60%. Sulla parte investita, continuiamo a focalizzarci su alcune posizioni ad alta convinzione, perlopiu’ in settori che beneficiano da un potenziale re-opening, come banche, energia e turismo.

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