BCE – Le colombe voleranno ancora a lungo.
La prima conferenza stampa dopo la revisione strategica della BCE ha portato a poche sorprese. La BCE ha modificato la propria guidance per giustificare il pazientismo sull’inflazione, in linea con i nuovi requisiti di simmetria, indicando che la propria politica rimarrà accomodante probabilmente per diversi mesi, dopo che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo. Non sono state fornite indicazioni sull’eventuale proroga del Pandemic Emergency Purchase Program (PEPP) o sull’Asset Purchase Program (APP). Nel complesso, la BCE mantiene un orientamento accomodante, in parte perchè si trova in una fase del ciclo meno avanzata rispetto agli Stati Uniti, e in parte a causa del suo orientamento complessivamente più cauto. I tassi europei hanno corretto durante la settimana e riteniamo che dovrebbero avere una pressione al rialzo minore rispetto agli Stati Uniti o al Regno Unito, dove è probabile che le pressioni inflazionistiche siano più persistenti.
FED – Il tapering si avvicina.
Questa settimana è improbabile che la Fed faccia un chiaro accenno al tapering. Tuttavia, la discussione è ora a buon punto all’interno del FOMC e i dibattiti interni continueranno a concentrarsi su tempi, composizione e ritmo del rientro della normalizzazione della politica monetaria. I funzionari della Fed hanno ripetutamente fatto intendere che daranno un “preavviso” ai mercati per il tapering, quindi un inizio nel 2022 sarebbe coerente con una comunicazione anticipata nella riunione di settembre, due riunioni prima del 2022 e subito dopo il tanto atteso incontro di Jackson Hole. Il consenso è ora per un tapering di $ 15 miliardi a riunione, $ 10 miliardi in Treasury e $ 5 miliardi in Mortgage-Backed Securities (MBS). C’è qualche dibattito riguardante un tapering più veloce per gli MBS, data la forza dei prezzi delle case. Nel complesso, il prossimo incontro non dovrebbe essere un punto di svolta, e le aspettative di crescita e i flussi saranno il principale traino dei tassi per il resto dell’estate.
Valutazioni – Viaggi e rendimenti sotto la lente.
La scorsa settimana è stata volatile, con preoccupazioni sulla variante Delta e sulla crescita globale che hanno colpito i mercati lunedì. Sebbene la volatilità sia leggermente aumentata, la maggior parte dei mercati si è mossa poco rispetto agli ultimi 3-6 mesi e gli asset rischiosi hanno visto una parziale ripresa mercoledì. Quindi è ancora presto per intravedere opportunità, soprattutto nel credito, che si è mosso poco. Opportunità, che sono emerse per lo più in selezionati settori legati alle riaperture e nei tassi. Mentre i titoli europei legati ai viaggi e al tempo libero hanno recuperato tutte le perdite subite durante la settimana, i titoli più internazionalizzati hanno sottoperformato, tra viaggi e titoli legati alla riapertura. Alcuni di loro rimangono piuttosto scontati rispetto ai fondamentali, come IAG, WH Smith, Dufry. L’altra area in cui sta emergendo un certo valore sono i tassi. Il rendimento del Treasury a 10 anni è sceso durante la settimana, raggiungendo un minimo di 1,12, pochi punti base sopra i livelli pre-vaccino. Anche l’attuale livello di 1,30 appare basso, soprattutto rispetto agli ultimi dati sull’inflazione. Il rischio-rendimento nei tassi statunitensi rimane piuttosto asimmetrico (inclinato verso tassi più alti), soprattutto a meno di un mese dalla riunione di Jackson Hole, che ha il potenziale per portare ad una svolta aggressiva della Fed.

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