Market Views · Credito globale

Global Credit Bullets | Lunedì, 28 luglio 2025

Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno firmato un accordo che introduce dazi del 15% su beni europei — meno di quanto minacciato in origine, ma più di quanto sperava Bruxelles. Banche centrali: la BCE ha lasciato i tassi invariati, e la stessa mossa è attesa dalla Fed questa settimana, per l’ottavo mese consecutivo.
28 luglio 2025
Dazi – Gli Stati Uniti siglano accordi commerciali con UE e Giappone

Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno firmato un accordo che introduce dazi del 15% su beni europei — meno di quanto minacciato in origine, ma più di quanto sperava Bruxelles. L’UE ha anche annunciato nuovi investimenti di ampia portata negli Stati Uniti, che si aggiungono a quelli già esistenti. Il clima di incertezza sul commercio internazionale dovrebbe ora pesare meno sui mercati.
La scorsa settimana, anche il Giappone ha raggiunto un’intesa con gli Stati Uniti, con dazi fissati al 15%. Inoltre, il Giappone si è impegnata a investire 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Per il settore automobilistico giapponese si tratta di un esito molto favorevole: il rischio di tariffe ben più elevate è stato scongiurato. I titoli delle case automobilistiche hanno reagito con un forte rimbalzo.

BCE – I tagli sono meno probabili

Giovedì scorso, la BCE ha lasciato invariati i tre tassi di riferimento. Il tono del comunicato è stato hawkish, con la presidente Lagarde che ha dichiarato che la Banca Centrale si trova in una posizione di relativa tranquillità. I mercati hanno reagito prontamente, riducendo al 20% le probabilità di un ulteriore taglio a settembre. La forza dell’euro potrà contribuire a contenere le pressioni inflazionistiche, ma al momento non basta a giustificare un nuovo intervento.

FED – Attesa una nuova pausa questa settimana

Questa settimana, la Fed dovrebbe mantenere i tassi invariati per l’ottavo mese consecutivo. Sulla scia della riunione di questa settimana, però, i mercati scontano già due tagli entro la fine dell’anno, con una probabilità dell’85%. Il presidente Trump continua a sollecitare una politica monetaria decisamente più espansiva. Con l’inflazione che resta sotto controllo e un mercato del lavoro che mostra segnali di rallentamento, mantenere tassi reali ai livelli attuali sarà sempre più difficile.

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