GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 29 maggio 2023

GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 29 maggio 2023

Tetto del debito USA – Accordo raggiunto
Nel fine settimana, la leadership repubblicana ha raggiunto un accordo in linea generale con l’amministrazione democratica per aumentare il tetto del debito degli Stati Uniti. Secondo l’accordo, i repubblicani consentono un aumento che rinvia ogni nuova emissione di debito fino al 2025, a fronte di un congelamento della spesa interna e di una crescita moderata della spesa militare nei prossimi due anni. La Camera e il Senato voteranno il nuovo accordo questo mercoledì. Sebbene quest’ultimo aiuterà i mercati ad attenuarsi, venerdì scorso una soluzione era già stata prezzata all’80%. I mercati si focalizzeranno sulla prossima decisione della Federal Reserve. C’è il 50% di probabilità per un ulteriore rialzo dei tassi, mentre i recenti dati sull’inflazione sono più favorevoli ad una interruzione. I dati sul mercato del lavoro di venerdì offriranno ulteriori indizi sulla direzione di avanzamento. Il consenso attualmente prevede una riduzione, ma si attendono ancora dei livelli espansivi.

Regno Unito – La forte inflazione mette in ginocchio le obbligazioni britanniche
Il debito pubblico britannico ha subito una forte flessione questa settimana, a seguito di un’altra sorpresa consecutiva al rialzo dell’inflazione: il CPI è sceso a 8,7%, al di sopra delle previsioni di consenso a 8,2% e delle previsioni della BoE a 8,4%. I rendimenti a 2 anni sono saliti di 60 pb negli ultimi 5 giorni e i mercati stimano ora il tasso terminale della BoE a 5,6%, ovvero 1,1% in più rispetto all’attuale tasso bancario. Riteniamo che il movimento dei prezzi sia stato esacerbato da operazioni di stop-out e di vendita sistematica e che i rendimenti britannici siano troppo elevati sia in termini assoluti che rispetto alle curve globali.

Turchia – Non è il momento di cambiare
Il secondo ciclo di elezioni presidenziali in Turchia ha visto la vittoria del Presidente in carica Erdogan. Il successo era previsto dopo la sua forte affermazione al primo round del 14 maggio. I risultati porteranno probabilmente a una continuazione delle politiche macroeconomiche che hanno caratterizzato gli ultimi due anni. La politica monetaria rimarrà accomodante, nonostante gli alti livelli di inflazione (i tassi reali sono attualmente pari a -40%), e il focus sullo stimolo dell’economia avrà priorità sulla stabilità finanziaria. La Banca Centrale del Paese ha una posizione finanziaria negativa, in quanto le riserve di valuta forte sono inferiori allo stock di dollari presi in prestito dalle banche locali. Gli squilibri in corso hanno raggiunto livelli estremi e probabilmente aumenteranno ulteriormente in assenza di cambiamenti politici. 


Algebris Investments’ Global Credit Team

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