GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 30 ottobre 2023

GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 30 ottobre 2023

Stati Uniti – Focus sui dati mentre la Fed resta in attesa
La Fed probabilmente manterrà i tassi invariati nella riunione di mercoledì e, senza nuove previsioni, il focus resta sui dati del mercato del lavoro, sulla fiducia dei consumatori e sull’indice ISM manifatturiero e dei servizi. Molto attesa è la pubblicazione del rapporto sui non-farm payroll (salariati del settore non agricolo) di venerdì: il consenso degli analisti prevede una lettura a circa 175mila, molto inferiore al 336mila del mese scorso. È probabile che la fiducia dei consumatori e l’indice ISM dei servizi scendano, mentre quello manifatturiero rimanga invariato. A nostro avviso, la crescita rallenterà in maniera significativa rispetto al PIL del terzo trimestre pubblicato la scorsa settimana (4,9%), in linea con le previsioni di Bloomberg che attualmente stimano 1,1% per il quarto trimestre.

Eurozona – BCE cauta, prospettive poco ottimistiche
La BCE ha lasciato invariata la politica monetaria dopo dieci rialzi consecutivi, evidenziando che i tassi sono a livelli sufficientemente restrittivi e mantenendo un tono cauto durante la conferenza stampa. La politica monetaria continua a diffondersi nell’economia con più incisività del previsto, come ha confermato l’indagine sui prestiti bancari della scorsa settimana, e i dati PMI sono scesi di nuovo da 47,2 a 46,5. Tuttavia, in assenza di cambiamenti sul PEPP e sulle riserve obbligatorie, i BTP e i titoli bancari hanno tirato un sospiro di sollievo. Il consenso degli analisti prevede che l’inflazione core scenda dal 4,5% al 4,2% questa settimana, sottolineando che la BCE ha terminato con i rialzi.

Risultati Trimestrali – Specchio delle divergenze macroeconomiche
La stagione degli utili finora ha evidenziato un peggioramento delle prospettive economiche e ha fornito delle indicazioni sulla direzione che i dati macroeconomici potrebbero prendere nel quarto trimestre dell’anno. In generale, i risultati pubblicati dalle società europee sono peggiori di quelli delle controparti statunitensi a causa del deterioramento del quadro macroeconomico dell’Eurozona. A livello settoriale, i maggiori allarmi sui profitti sono stati lanciati da industriali e beni di consumo discrezionali, soprattutto in Regno Unito. Secondo JPM, nel terzo trimestre la crescita dell’utile per azione è scesa dell’8% su base annua in Europa, mentre è aumentata del 12% su base annua negli Stati Uniti.


Algebris Investments’ Global Credit Team

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