Stati Uniti – Il mercato del lavoro si indebolisce ulteriormente
La scorsa settimana il mercato del lavoro statunitense ha mostrato continui segnali di rallentamento: il tasso di disoccupazione è salito al 3,8%, il tasso di licenziamento è sceso al 2,3% e il rapporto tra posti di lavoro disponibili e disoccupati è sceso a 1,4 volte. Anche la fiducia dei consumatori è diminuita, sottostimando le aspettative di 10 punti. Tuttavia, i prezzi pagati nel sondaggio ISM (Institute for Supply Management) di venerdì sono aumentati sostanzialmente da 42,6 a 48,4, mentre la spesa per l’edilizia è aumentata dello 0,7% mensile rispetto allo 0,5% del sondaggio. Tuttavia, i mercati quotano solo il 10% di probabilità che la Fed aumenti i tassi nella riunione di settembre, e il 44% di probabilità che i tassi aumentino anche nelle riunioni successive.

BCE – Rallentamento dei servizi
La scorsa settimana l’inflazione dell’Eurozona è rimasta invariata al 5,3%, superando le stime dei sondaggi del 5,1%, mentre l’inflazione core è scesa al 5,3%. L’inflazione dei servizi, scesa al 5,5%, è stata un ottimo segnale di sollievo per i mercati, ma l’energia ha sorpreso al rialzo, scendendo solo del -3,3% su base annua e causando la reazione a sorpresa del dato headline. I toni della banca centrale sono stati equilibrati, con colombe e falchi che non hanno raccomandato alcuna mossa particolare durante la riunione che si terrà tra due settimane. In particolare, l’assenza di commenti da falco da parte di Schnabel ha causato un forte rally dei tassi europei, dove le probabilità di un rialzo a settembre sono ora viste solo al 25%.

Algebris Investments’ Global Credit Team