GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì, 5 febbraio 2024

GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì, 5 febbraio 2024

Fed Habemus tagli (ma non a marzo)
Nella riunione della scorsa settimana, la Fed ha mantenuto una posizione equilibrata, riconoscendo i progressi dell’inflazione ma respingendo i tagli anticipati. Powell ha dichiarato che i tagli di marzo “non sono il “base-case””, ma ha mantenuto tutte le opzioni sul tavolo, e ha lasciato intendere di essere più fiducioso sul fatto che l’inflazione sia ancorata all’obiettivo. Sebbene non sia stato in grado di definire quali siano i progressi effettivi da raggiungere, è chiaro che la Fed si senta a proprio agio con una crescita più sostenuta, a patto che l’inflazione non acceleri nuovamente. A seguito della riunione e dei solidi dati sul mercato del lavoro, i mercati hanno ridotto le scommesse sui tagli di marzo, scendendo ora al 16%.

Dati USA – Il forte diventa più forte
I dati economici statunitensi continuano a essere solidi. Venerdì, i dati relativi ai salari non agricoli di gennaio sono ammontati a +353k, quasi il doppio rispetto alle stime di consenso e collocandosi al di sopra della parte alta della forbice. La creazione di posti di lavoro sui tre mesi è stata rivista al rialzo di oltre 60k, mutando il contesto economico statunitense percepito nell’ultimo trimestre. Il tasso di disoccupazione è risultato leggermente inferiore alle attese, attestandosi al 3,7%. Dopo che anche il PIL del 4Q23 è risultato più forte del previsto, è chiaro che i dati statunitensi continuano a sorprendere al rialzo nonostante un’inflazione relativamente bassa. Powell ha chiarito che ciò non influisce sulle prospettive di taglio a breve termine, poiché i tassi reali e l’inflazione sono ritenuti più importanti. La persistente forza economica potrebbe comunque influenzare il livello di taglio finale della Fed, che resterà il rischio principale per i tassi nei prossimi trimestri.

CPI dell’Eurozona – Progressi costanti nella disinflazione
Il CPI headline e core dell’Eurozona a gennaio è sceso dello 0,1% su base annua, rispettivamente al 2,8% e al 3,3%. I beni industriali non energetici hanno mostrato una continua disinflazione, a -2,4% su base mensile e 2,0% su base annuale. L’inflazione dei servizi si è mantenuta stabile al 4,0% anno su anno e ha determinato una sorpresa al rialzo dello 0,1% rispetto al consenso. Questa è stata la prima sorpresa al rialzo in cinque mesi e toglie un po’ di pressione alla BCE sui tagli anticipati, la quale ha segnalato nella sua recente riunione una continua dipendenza dai dati.


Algebris Investments’ Global Credit Team

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