G7 – Stretta all’elusione fiscale globale.
Durante il fine settimana, le nazioni del G7 si sono accordate per imporre un’aliquota minima di imposta di almeno il 15% sui guadagni esteri delle grandi multinazionali. Le nuove regole hanno lo scopo di aiutare le nazioni a riallocare le entrate fiscali nei Paesi dove vengono realizzate le vendite, non solo nelle sedi centrali. Tra gli altri, questo colpisce le grandi aziende con vendite online, come i giganti tecnologici statunitensi Amazon e Facebook. Crediamo che l’accordo sia un segnale importante per porre fine all’evasione fiscale globale, poiché penalizza i paradisi fiscali, e quindi riduce la disuguaglianza globale. Inoltre, dovrebbe alzare le aliquote d’imposta sulle società a livello globale, ponendo fine ad una gara al ribasso tra Paesi che cercavano di attirare le imprese globali. Tuttavia, i dettagli chiave come la portata – quali aziende esattamente sono colpite – e la base imponibile devono ancora essere determinati. Dal nostro punto di vista, l’accordo è un primo segno di rinnovata cooperazione internazionale con gli Stati Uniti.
Mercato del lavoro USA – Crescita moderata.
La crescita dei posti di lavoro negli Stati Uniti ha accelerato a maggio, ma il ritmo è rimasto al di sotto delle aspettative del mercato. Le buste paga sono salite a 559mila il mese scorso, dopo le 278 mila di aprile. Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,8% dal 6,1%, mentre il tasso di partecipazione al lavoro è rimasto invariato. Anche se leggermente insoddisfacente, l’NFP (Non-Farm Payrolls) non tiene conto di coloro che rimangono a casa a causa dei sussidi di disoccupazione supplementari. In linea con questo calo nell’offerta di lavoro, anche il salario orario medio è aumentato dello 0,5% mese su mese, data la difficoltà ad assumere. I sussidi di disoccupazione supplementari a livello nazionale finiranno a settembre, anche se 25 Stati hanno già annunciato che li bloccheranno prima. Con l’offerta di lavoro che dovrebbe aumentare nei prossimi mesi, ci aspettiamo anche che l’inflazione salariale sia “transitoria”. È interessante notare che i datori di lavoro sembrano dare la priorità alle assunzioni non stagionali, coerentemente con le assunzioni nei settori dell’intrattenimento e dell’ospitalità, che sono state consistenti e hanno guidato gli aumenti degli NFP. Per questi settori, l’NFP di maggio destagionalizzato è arrivato a 14.377 contro il dato non destagionalizzato di circa 14.600. Nel complesso, pensiamo che i dati sull’occupazione della scorsa settimana non siano sufficienti perchè la Fed faccia inversione di marcia. Ci aspettiamo, infatti, che la Fed continui a discutere il tapering in autunno, con inizio a fine 2021/inizio 2022.
Anteprima BCE – Crescita in aumento, inflazione contenuta.
Crediamo che la riunione della BCE di giovedì fornirà sostanziali aggiornamenti sulle proiezioni di crescita, mentre i cambiamenti alle previsioni di inflazione saranno probabilmente attenuati. Il tapering non sarà discusso in questa riunione: se l’impegno ad acquistare ad un ritmo “significativamente più alto” fosse attenuato, si tratterebbe di un cambiamento aggressivo, che non ci aspettiamo ancora. Tuttavia, gli acquisti del terzo trimestre potrebbero essere ridotti a fronte di un’emissione stagionale più debole – senza implicazioni più aggressive, “da falco”. Considerando che l’Europa sta raggiungendo il livello di dosi vaccinali distributo negli Stati Uniti e l’economia continua a stabilizzarsi, riteniamo che la BCE discuterà la riduzione del PEPP nei prossimi mesi e alla fine potrebbe farlo in parallelo con la Fed. Tuttavia, la forward guidance evidenzierà che la politica monetaria rimarrà accomodante a lungo, poiché la BCE non può permettersi che i rendimenti dei governi periferici crescano in maniera sostanziale in una situazione di debito sovrano ancora elevato.
Posizionamento – Attenzione al ribasso.
Nell’ultima settimana abbiamo aumentato la protezione del credito, riducendo ulteriormente il il rischio di ribasso dei fondi, dato che gli spread rimangono vicini ai massimi. Il portafoglio dell’Algebris Credit Opportunities rende attualmente circa il 2%, anche se investito solo al 50%, superando il rendimento medio del credito investment grade europeo o dei BTP italiani. Continuiamo a vedere l’upside nei settori della reflazione e della riapertura, e lo esprimiamo attraverso il debito convertibile e opzioni sugli indici azionari. Le obbligazioni convertibili offrono una migliore convessità rispetto ad altri titoli di debito, offrendo allo stesso tempo una protezione contro l’aumento dell’inflazione, mentre le azioni salgono. Il grafico qui sotto illustra i profitti e le perdite stimati dei nostri fondi, rispetto a quelli di un ETF di credito HY $ nei mercati in crescita e in perdita:


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