GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 8 agosto 2022

GLOBAL CREDIT BULLETS | Lunedì 8 agosto 2022

Banche centrali – Dipendenza dai dati
Le banche centrali stanno gradualmente cambiando approccio, facendosi guidare più dai dati che dalla ”guerra all’inflazione”. La scorsa settimana, la Fed ha dichiarato di essere favorevole a una posizione più accomodante qualora i dati sull’inflazione e sul mercato del lavoro migliorassero nei prossimi mesi. Il messaggio è stato molto diverso rispetto a quello di giugno, in cui Powell aveva adottato una linea dura contro l’inflazione. Questa settimana, la Reserve Bank of Australia (RBA), la Bank of England (BOE) e la Banca Centrale del Brasile (BCB) hanno seguito questo esempio. La RBA e la BOE hanno incrementato i tassi di 50 pb e hanno deciso di farsi guidare maggiormente dai dati per i futuri rialzi. La BOE, in particolare, ha pubblicato nuove previsioni che rendono più difficile il mantenimento di un’inclinazione aggressiva. Sebbene si preveda che l’inflazione continui a salire quest’anno e raggiunga un picco del 13%, la banca centrale prevede una forte recessione per il 2023, suggerendo implicitamente che un’eventuale stabilizzazione dell’inflazione comporterebbe una posizione più morbida. Anche la BCB ha aumentato i tassi di 50 pb e ha annunciato un ultimo rialzo di 25 pb per settembre prima di interrompere il suo ciclo di rialzo tassi (aumentati del 12% da inizio 2021). Riteniamo che le banche centrali dovranno effettuare altri rialzi, poiché le pressioni inflazionistiche rimangono forti. Tuttavia, i dati stanno rallentando, soprattutto al di fuori degli Stati Uniti, e i prezzi delle materie prime hanno iniziato a diminuire da giugno. I dati sull’inflazione dei prossimi due mesi potrebbero quindi apportare un certo sollievo, favorendo un rallentamento del ritmo dei rialzi dopo l’accelerazione estiva. Più difficile prevedere l’atteggiamento che adotteranno verso la chiusura dell’anno e per il 2023: sarà fondamentale vedere se le aspettative di inflazione continueranno a pesare sul dato core, pur venendo meno le pressioni lato offerta e materie prime. Il nuovo approccio basato sui dati non ha conseguenze dirette sulla direzione dei tassi, ma porterà sicuramente a una maggiore volatilità, come dimostra la volatilità infrasettimanale dei Treasury statunitensi negli ultimi mesi.

Dati USA – Forte occupazione in attesa dell’inflazione
Il rapporto di luglio sull’occupazione negli Stati Uniti ha mostrato un quadro molto forte. L’indice Nonfarm Payrolls (salariati del settore non agricolo) si è attestato a 528 mila, contro 250 mila del consenso e 325 mila del sondaggio. I dati di giugno sono stati rivisti al rialzo, le retribuzioni orarie hanno sorpreso in positivo e il tasso di disoccupazione ha continuato a scendere, attestandosi ora a 3,5%. L’aumento dei posti di lavoro è stato registrato in tutti i settori, sia nel privato che nel pubblico. Nel complesso, il rapporto mostra un mercato del lavoro solido e un quadro economico più forte di quanto i mercati stiano valutando e di quanto suggerito la scorsa settimana dai commenti accomodanti di Powell alla riunione della Fed di luglio. Il rapporto suggerisce che la Fed potrebbe aver bisogno di un maggiore intervento per stabilizzare i mercati del lavoro e, di conseguenza, i tassi hanno subito una forte correzione. Il mercato ora prezza buone probabilità di un rialzo di 75 pb a settembre e di un tasso terminale del 3,6% da raggiungere a marzo 2023, circa 35 pb sopra i minimi raggiunti dopo la riunione della Fed. Il prossimo dato chiave per i mercati è l’inflazione statunitense di luglio, che uscirà mercoledì. Un indebolimento delle materie prime indica che l’inflazione complessiva sarà moderata e potrebbe addirittura mantenersi invariata mese su mese. Le pressioni core dovrebbero invece mantenersi relativamente elevate e al centro dell’attenzione. Dopo i risultati sui posti di lavoro, qualsiasi dato che non riesca a convincere i mercati del fatto che il picco inflattivo è ormai in vista innescherà un ulteriore aggiustamento dei tassi statunitensi e core.


Algebris Investments’ Global Credit Team

Per ulteriori informazioni su Algebris e i suoi prodotti o per farsi inserire nella lista di distribuzuione, si prega di contattare il dipartimento Investor Relations all’indirizzo algebrisIR@algebris.com. Gli articoli passati sono disponibilii sul sito Algebris Insights

Qualsiasi opinione espressa è quella di Algebris, non costituisce un’affermazione di fatto, è soggetta a modifica e non rappresenta consulenza in materia di investimenti.

Nessun affidamento può essere riposto, per alcun motivo, sulle informazioni e opinioni contenute nel presente documento né sulla loro accuratezza o completezza. Nessuna dichiarazione, garanzia o impegno, espresso o implicito, è fornito in merito all’accuratezza o completezza delle informazioni o opinioni contenute in questo documento da parte di Algebris Investments, dei suoi membri, dipendenti o affiliati, e nessuna responsabilità è assunta da tali soggetti riguardo all’accuratezza o completezza di tali informazioni o opinioni.

© Algebris Investments. Algebris Investments è il nome commerciale del Gruppo Algebris.