Market Views · Credito globale

Global Credit Bullets | Lunedì, 24 febbraio 2025

La CDU/CSU di Friedrich Merz ha vinto le elezioni tedesche e probabilmente formerà una grande coalizione con la SPD, considerata favorevole al mercato e alla crescita. In Ucraina, Zelensky si è offerto di dimettersi nel fine settimana in cambio della pace e dell'adesione dell'Ucraina alla NATO.
24 febbraio 2025
Elezioni tedesche – Speranze fiscali vive, ma complicate

La CDU/CSU di Friedrich Merz ha vinto le elezioni tedesche con il 28,5% dei voti e probabilmente formerà una grande coalizione con la SPD (16,4%) entro Pasqua. L’AfD, partito di estrema destra, è arrivato secondo con il 20,8%, in linea con i sondaggi, ma non farà parte del governo, poiché tutti i partiti centristi hanno escluso di collaborare con loro. La sorpresa della serata è stata il rafforzamento di Die Linke (sinistra, 8,8%), che ora, insieme all’AfD, vanta un blocco di minoranza del 34% nel Bundestag. I partiti più piccoli, FDP (4,3%) e BSW (4,97%), non hanno raggiunto la soglia del 5% e non saranno presenti in parlamento.

Per il mercato sono importanti due aspetti:

  • Alla CDU basta un solo partner di coalizione, la SPD, che richiede meno compromessi e permette di accelerare i negoziati di coalizione. Questa coalizione è vista come favorevole al mercato e alla crescita.
  • CDU, SPD e Verdi non sono riusciti a ottenere la maggioranza dei 2/3 nel Bundestag necessaria per le modifiche costituzionali, come la riforma del freno al debito, e ora hanno bisogno dei voti di Die Linke o dell’AfD per sostenere la spesa di bilancio in eccesso. Non c’è quindi un assegno in bianco per la spesa, ma sotto una sufficiente pressione geopolitica ed economica locale, vediamo ancora spazio per una maggiore spesa fiscale tedesca.
Ucraina – Trump volta le spalle a Zelensky

La scorsa settimana, a seguito della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, Trump ha scioccato l’Europa inviando un team in Arabia Saudita per negoziare direttamente con i funzionari russi. Le conversazioni hanno escluso i rappresentanti ucraini ed europei, evidenziando un avvicinamento tra Stati Uniti e Russia. L’Ucraina ha rifiutato un accordo estorsivo proposto dagli Stati Uniti, che chiedeva l’accesso a 500 miliardi di dollari di minerali senza offrire garanzie di sicurezza future. Questo ha irritato Trump, che ha adottato una retorica ancora più favorevole alla Russia, mettendo in discussione chi ha iniziato la guerra e ostacolando il linguaggio del G7 che definisce la Russia come l’aggressore. Nel fine settimana, Zelensky si è offerto di dimettersi da presidente in cambio della pace e dell’adesione dell’Ucraina alla NATO.

Difesa europea – Una risposta confusa

Dopo la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, i leader europei hanno cercato di elaborare una strategia efficace per la sicurezza europea, anche alla luce delle pressioni esercitate da Trump. Nei circoli politici, c’è preoccupazione per uno scenario in cui gli Stati Uniti ritirino le truppe dal territorio della NATO in Europa, lasciando il fianco orientale esposto a potenziali aggressioni russe, nonostante un ipotetico accordo di pace a breve termine. In Europa c’è un ampio consenso sulla necessità di aumentare la spesa per la difesa ad almeno il 2,5% del PIL in tutti gli Stati membri, con alcuni che propongono di arrivare al 3%. Le cifre che si stimano per un pacchetto di misure di difesa europee si aggirano intorno ai 500-700 miliardi di euro, rispetto agli 800 miliardi di euro spesi per la risposta al Covid. È probabile che l’UE sospenda le sue regole fiscali per consentire una spesa più elevata a livello nazionale, prima di esplorare potenzialmente un’emissione comune in una fase successiva.

Algebris Investments’ Global Credit Team

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