Stati Uniti, Cina e il lancio del vaccino.
I recenti dati macro dagli Stati Uniti e dalla Cina sembrano incoraggianti, mostrando una modesta ripresa economica. Gli indici manifatturieri di entrambi i Paesi si stanno riprendendo e si aggirano intorno alla fascia superiore dei 50 punti, rispetto ai 40 della maggior parte dei Paesi europei. Inoltre, in entrambe le economie, sia la disoccupazione che la crescita economica sono in netto miglioramento rispetto ai Paesi della Zona Euro. Tuttavia, limitare la diffusione del virus e incrementare la velocità di vaccinazione rimangono i fattori chiave per una ripresa dell’economia reale. Gli Stati Uniti hanno aumentato costantemente la velocità di vaccinazione, con il 9.05% della popolazione già vaccinata. Altri Paesi sviluppati sono partiti molto più lentamente, infatti, i Paesi dell’UE in generale sono riusciti a vaccinare solo circa il 2-3% della loro popolazione, ed hanno rallentato dall’interruzione della fornitura dei vaccini del 1° trimestre.
Draghi al timone.
La settimana scorsa, Mario Draghi ha accettato l’invito del presidente Mattarella a formare un nuovo governo di unità nazionale. La richiesta è arrivata dopo il tentativo fallito della precedente coalizione di trovare un accordo. Draghi ha bisogno di essere sostenuto da un’ampia coalizione, e mentre è probabile che i partiti più europeisti lo appoggino, bisognerà capire se i partiti di estrema destra e il M5S siano disposti a sostenere un governo tecnico. Crediamo che Draghi abbia buone possibilità di trovare il sostegno necessario per formare un governo, anche in considerazione del forte desiderio di Mattarella di evitare elezioni improvvise. I punti chiave dell’agenda di Draghi sono dominati dalla pandemia e dalla campagna sui vaccini, così come dalla progettazione e dall’attuazione del Recovery Plan.
Mercati – Guardando avanti.
A febbraio, i mercati sono partiti bene, ribaltando la maggior parte delle perdite di gennaio. Guardando avanti, crediamo che il quadro per gli investitori non sia cambiato: le strategie obbligazionarie passive non vedranno ancora la luce, con tassi e spread molto compressi. Ci sono molte opportunità per le gestioni attive. In primo luogo, perché la dispersione a livello di singoli titoli e settori rimane elevata nonostante gli spread complessivamente bassi, offrendo terreno fertile alla generazione di alfa attraverso l’attenta ricerca dei titoli che saranno vincitori in questo contesto sfidante. In secondo luogo, perché la maggior parte dei Paesi sviluppati raggiungerà probabilmente il 50-75% d’immunità entro metà anno, con un sostanziale potenziale al rialzo per i settori ciclici legati alla riapertura dell’economia: trasporti, energetici, finanziari e tempo libero. In terzo luogo, subentrerà un maggiore stimolo fiscale negli Stati Uniti, che farà salire i tassi a lungo termine.
Crediamo che l’approccio migliore per cogliere queste opportunità sia quello di combinare:
1. Credito in settori selezionati che offrono un carry robusto a rendimenti del 3-7%.
2. Debito convertibile, che offre un’opzione di rialzo legata all’economia reale e alla crescita.
3. Liquidità, che offre protezione a un costo opportunità relativamente contenuto.

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